OCCHIO DI CARTA (Numero 01)


    Autore
  • AA. VV.

  • Note
  • Anno I numero 1 - (gennaio-aprile 2023)

    Formato: 18x25 cm
    Pagine: 180
    Genere: giornalismo letterario, saggistica e narrativa
    Editore: Iuppiter 
    Prezzo: 20 euro
    Isbn: 978-88-32156-22-5



OCCHIO DI CARTA (Numero 01)

Rivista di distrazione culturale, idee e impertinenze

 

La rivista

Per i vent’anni dalla nascita, la società Iuppiter Group dà vita al nuovo progetto editoriale Occhio di carta con l’obiettivo di donare e donarsi un ambizioso spazio di “distrazione culturale”, una tribuna di coscienza critica della realtà, un’agorà d’incontri e riscontri meravigliosamente cartacea. Con cadenza quadrimestrale e una foliazione di 180 pagine, Occhio di carta presenta in ogni numero “da collezione” un tema portante, approfondito attraverso una serie di contributi e saggi capaci di moltiplicare i punti di vista e aprire, sull’argomento trattato, una discussione libera, leale, senza pregiudizi né virus ideologici. Occhio di carta predilige la lingua italiana e il sillabario carnale dei dialetti. Promuove il culto del cartaceo, un ribellismo costruttivo, il ritorno al conflitto delle idee e al primato della parola. È una “rivista di distratti”, un distributore di avventure, un oblò aperto nell’aula del “recupero sogni”: nasce per aggregare teste libere e tensioni poetiche, custodire culture ritenute marginali, stimolare nuovi ragionamenti e visioni.

 

In questo numero

Il primo numero di Occhio di carta si apre con lo speciale: Pasolini, che dire? Il poeta, il profeta e il narciso: educazione alla critica totale. Approfondimenti sulle passioni, sulle opere e sull’attrazione per Napoli dello scrittore corsaro.

Nelle altre pagine della rivista: Dante dà i numeri (magia e sacralità della numerologia nella stesura della “Commedia”), L’apocalisse dell’uomo distante (come riattivare il pensiero critico), La vita fantastica di Romolo Runcini, C’era una volta il Sud degli spiriti (perché l’archetipo batte sempre l’algoritmo), Il paesologo evanescente, Per un Mezzogiorno senza “levismo” (alla ricerca di “scritture non militanti”), Ho visto San Babila a Montaguto (aree interne, che fare?), Perché scrivono i poeti? (focus su Leonardo Sinisgalli, cantore delle radici), Il vero è solo un momento del falso (il boom dei film biografici), Il mio amico Alain Delambre (il cinema sulla precarietà), Antonio Bertè e il blu mistero. Ampio spazio alla narrativa nella sezione “Racconti” e al giornalismo letterario nella sezione miscellanea “L’impaginario” che propone recensioni librarie e rubriche di arte, mito, satira e curiosità linguistiche.

 

Hanno scritto

Antonio Biancospino, Sara Cassandra, Laura Cocozza, René Corona, Maria Pina Cirillo, Andrea D’Ambrosio, Claudio D’Aquino, Mario Vittorio D’Aquino, Aldo De Francesco, Sveva Della Volpe Mirabelli, Armando De Sio, Silvio Di Giorgio, Umberto Franzese, Paolo Garofalo, Leonardo Guzzo, Mino Mastromarino, Giordana Moltedo, Giuseppe Raimondo, Renato Rocco, Laura Sabatino, Francesco Serra di Cassano, Enza Silvestrini, Giovanni Vasso.